mercoledì 23 febbraio 2011

Pani chi panelle (pane e panelle)

Il panino con le panelle, insieme al panino con la milza (pani ca meusa) e il trancio di sfincione venduto nei "lapini" ambulanti (moto ape modificato ad hoc) è il cibo da strada più diffuso e apprezzato a Palermo.

Semplicemente farina di ceci mescolata ad acqua, cotta sul fuoco e poi fritta...


Ah, questi arabi...ne sapevano una più del diavolo, e si, infatti le panelle sono una loro "invenzione" che il popolo palermitano ha subito fatto sua. Se volete saperne di più sulla loro storia eccovi un link molto interessante. Se siete in vacanza a Palermo quindi, non vi resta che assaggiare questa prelibatezza direttamente sul luogo, recandovi in una qualsiasi friggitoria. Troverete sempre una buona dose di panelle pronte per essere mangiate. Se volete cimentarvi a farle a casa ecco allora l'occorrente: 500 grammi di farina di ceci, 1 litro e mezzo di acqua fredda, sale, pepe e prezzemolo qb e olio per friggere. Si preparano davvero facilmente ma il procedimento è lungo.

In una pentola sciogliete la farina di ceci nell'acqua fredda e condite con il sale e pepe. Io uso il frullatore a immersione per non fare creare grumi e creare una pastella omogenea. Porre la pentola sul fuoco e cuocere a fiamma moderata per 40 minuti rigirando con un cucchiaio di legno per non fare attaccare sul fondo. Pazienza...abbiate tanta pazienza ma ne vale la pena. Appena pronto unite il prezzemolo tritato finemente. Porre l'impasto in una teglia bagnata leggermente ( o unta). Lo strato non dovrebbe essere più di 3mm al massimo mezzo centimetro. Fare raffreddare e tagliare le panelle così...

Potete creare uno strato più alto ma poi dovete avere cura di "assottigliare" le panelle a mezzo centimetro circa. Friggetele in abbondante olio

Scolatele su carta assorbente o carta di pane

Mangiatele calde con una spruzzata di sale e limone...

La loro "morte" è dentro una bella focaccina come questa...

E' naturale che un poco di impasto si attacchi sul fondo della pentola ma siccome non si butta niente potete realizzare la cosidetta "raschiatura". Raschiate con cura l'impasto attaccato sul fondo della pentola (ma non bruciato), createne delle polpette (tipo crocchè) e friggetele....sapete che quasi quasi la raschiatura è più buona della panella stessa perchè si è impregnata di...affumicato??????

8 commenti:

chamki ha detto...

Le adoro! anzi e' un po' che non le faccio, mi hai fatto venire una gran voglia. Bacione.

Mirtilla ha detto...

mamma mia quante sono buone!!!

Sara ha detto...

Prima o poi andrò in sicilia a gustarmi tutte queste meravigliose ricette! Intanto con questa tua ricettina potrei iniziare a "farmi la bocca"...! Complimenti!!

chamki ha detto...

Elena, uso Photoshop che e' un programma serio professionale che richiede un po' di studio, non e' semplice come quelli dei ritocchi, io lo uso da dodici anni ma non l'ho ancora imparato tutto, anche perche' non mi serve per lavoro quindi lo uso al minimo. Ciao!

la mamma di Elena ha detto...

Buonissime, ma le piu' buone le fa' una signora di Isola delle femmine localita' vicino a Palermo, che ha una piccola ma affollata friggitoria, vi giuro che sono le migliori.

Ely ha detto...

ma sai che ho comperato la farina di ceci per farle e non le ho mai fatte? mi piacerebbe provarle e le tue hanno un aspetto diverso dalle altre per il prezzemolo che hai aggiunto :-) baci

unika ha detto...

mi attirano anche perchè ho la farina di ceci ma....solo prezzemolo? non c'è un altra ricettina con qualche altro ingrediente più saporito? aspetto tue notizie:-) un bacione e buona domenica
Annamaria

Elena ha detto...

Annamaria, la ricetta originale prevede solo sale e prezzemolo e poi condite con una spruzzata di limone. Qualcuno mette della cipollina tritata finemente ma in effetti poi trovo sappiano solo di cipolla. Intanto provale come ti dico io, le troverai deliziose perchè in effetti la frittura da tutto il sapore alla panella...baci!