domenica 30 novembre 2008

Il mio primo premio Dardos

Eccomi tornata dopo una breve assenza. Ieri ho sostenuto un esame molto importante per il mio lavoro e lunedì prossimo ne avrò un altro, quindi potrà capitare qualche momento di black out sul mio blog. Intanto venerdì accedo al mio blog e cosa ti trovo??? Il premio Dardos....Uno dei premi che ritengo essere più prestigiosi fra noi blogger!! Mi è stato assegnato dalla mia amica Evelin e Massimo del blog Agave Palermo Blog, e per me è un onore riceverlo da loro che ritengo siano un vero veicolo di trasmissione della nostra cultura siciliana e palermitana in particolare. Io lo vorrei dedicare a mio padre che ieri avrebbe compiuto 65 anni e che un male incurabile me lo ha portato via. Vorrei dedicarlo a lui perchè mi ha trasmesso la passione per la lettura e per lo studio e che insieme a mia mamma mi ha trasmesso i valori culturali ed etici in cui oggi credo e che spero di riuscire a trasmettere a mio figlio. Mi prendo un poco di tempo per girarlo perchè vorrei assegnarlo a chi ancora non l'ha ricevuto. Tornerò ad aggiornare il post quanto prima.

Il premio dardos è un riconoscimento di prestigio nel mondo della letteratura e con il quale vengono riconosciuti i valori di ogni blogger che esprime ogni giorno con il suo impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari, personali ecc...., che insomma dimostra la sua creatività attraverso il suo vivo pensiero che è, e rimane vivo nei suoi scritti e nelle sue parole.


giovedì 27 novembre 2008

Casetta di pan di zenzero e Gingerbread

Il Natale è alle porte e oltre che le nostre case è bello adornare la tavola con segnaposti e centritavola a tema. Queste sono due proposte della mia mitica e ormai arcinota sul mio blog cuginetta Patrizia (si vede in una foto mentre decora i gingerbread). Io trovo sia eccezionale...voi che ne pensate...? Le cedo come sempre la parola.

GINGERBREAD MANIA!

…e dopo i mostruosi biscotti di Halloween….i tenerissimi biscotti di Natale: i gingerbread (o pan di zenzero)!!!

Se non li conoscete, vi suggerisco una passeggiata in rete cercando qualche immagine, perche’ in America sono un’istituzione e ci creano su cose pazzesche…le loro casette….interi villaggi fatti di glassa e caramelle !

Se avete visto il film di Shrek, non potete non ricordare Biscottino le cui gambe vengono crudelmente inzuppate nel latte da Lord Farquaad !

La ricetta che vi propongo non e’ certo quella ufficiale, di gingerbread ha solo la forma in realta’

Poiche’ ne sono appassionata ho provveduto a farmi costruire da un artigiano la formina in alluminio, ma voi potete tranquillamente armarvi di cartoncino e forbici! Come d’altra parte ho fatto io per creare la casetta di "pan di zenzero” che vi propongo.

Impastate 250 gr di farina con 150 gr di zucchero, 2 cucchiai di cacao zuccherato, ½ bustina di lievito, 100 gr di burro ammorbidito, 1 bustina di vanillina, 1 uovo e 30 gr di latte…se il composto risulta troppo morbido, unite poca farina fin quando lo impasterete senza che si attacchi alle vostra dita. Ponete almeno 20 minuti in frigo, intanto accendete il forno a 180°. Preratevi un foglio di carta forno e stendete l’impasto infarinato leggermente, quindi ponete su il cartamodello della casetta o del gingerbread e con un coltello ben appuntito ritagliate le varie parti. Levate delicatamente l’impasto in eccesso, e trascinate il foglio di carta forno direttamente sulla placca.

Infornate per circa 15 minuti, quindi far freddare bene.

Preparate nel frattempo una glassa ben ferma, montando con le fruste 1 albume con 150 gr di zucchero a velo e qualche goccia di limone (se vorrete,potete colorarla come per i biscotti di Halloween), caricate allora la siringa per dolci con il beccuccio piu’ sottile che avete.

Divertitevi adesso a decorare i vostri biscotti e la vostra casetta (potrete arricchirla di smarties o con qualsiasi altro dettaglio zuccheroso…..)

Per la casetta ci vuole pazienza, man mano che assemblate i vari elementi , usando la glassa come fosse “cemento”, ponete in frigo per farla rapprendere piu’ velocemente, quindi continuate poco per volta fino alla completa realizzazione del pezzo.

Un’alternativa che vi suggerisco di provare, e’ usare questo procedimento per la realizzazione di un originalissimo centrotavola natalizio, che vi assicuro incantera’ gli ospiti e rendera’ ancora piu’ magica l’atmosfera.

La struttura senza tetto lascera’ passare la luce delle candele che sistemerete al suo interno, e che si intravedra’ anche dalle finestre delle 4 facciate.

Il procedimento e’ uguale, stendere l’impasto, crearvi il cartamodello e tagliare l’impasto, quindi infornare i vari pezzi e assemblarli con la glassa.

Se intendete non sgranocchiarlo a fine pasto, o comunque mai, potrete rinforzare la struttura internamente con cartoncino, sapientemente nascosto, e colla a caldo!

In questo caso, assicuratevi certo che i vostri commensali sappiano che e’ solo ornamentale, per non rischiare di trascorrere la vigilia tutti insieme al pronto soccorso!!!!

Con i biscotti Gingerbread e con la casetta di pan di zenzero partecipo alla raccolta indetta da Jelly "Un regalo dalla cucina"


martedì 25 novembre 2008

Le croquetas spagnole

E' con vero piacere che ospito nuovamente mia cugina Patrizia sul mio blog per pubblicare una delle ricette spagnole più buone che conosca: le croquetas. Che delizia, da rimpinzansi fino a scoppiare... le lascio la parola...
AL SAPOR DI SPAGNA!!!!
In queste sere fredde, preparate un buon brodo di carne caldo caldo….e mettete da parte il tocco di manzo bollito e saporito! ( circa 400-500gr)
Sminuzzatelo, o passatelo velocemente nel mixer facendo attenzione che non si sbricioli troppo….sminuzzate anche circa 100 gr di prosciutto cotto.
Intanto mettete a bollire un uovo ( 2 se il sapore dell’uovo non vi disturba).
Le dosi,essendo una ricetta rubata, sono ad occhio…potete aumentare le dosi di certi ingredienti a vostro piacimento.
In una padella larga ponete a sciogliere a fuoco dolce un tocco di burro (circa 50 gr) e fateci rosolare mezza cipollina tritata, quindi unite la carne, il prosciutto, l’uovo sodo sminuzzato a parte con una forchetta,sale e rigirate velocemente, quindi ricoprite il composto di latte, e un’abbondante manciata di grana grattugiato.
Dopo quasi 3- 4 minuti , unite circa 40 gr di farina,setacciandola con un colino direttamente sulla padella, e mischiate ( con il burro e il latte versati precedentemente, si formera’ velocemente la bechamelle che leghera’ ogni ingrediente).

Tutto si addensera’ rapidamente, staccandosi dai bordi della padella. Potete spegnere il fuoco. Deve risultare un composto denso, perche’ non appena si raffredda, dovete formare delle crocchettine. A tal proposito sarebbe meglio fare riposare il composto almeno 30 minuti in frigo. Le croquetas andranno passate nella farina, poi nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato, quindi fritte .

Devono solo dorarsi , pochi minuti basteranno.
Vi assicuro che sono deliziose pure il giorno dopo uscite dal frigorifero!
La variante interessante e’ che potete farle anche quando vi avanza del pollo, e se non vi piace la bechamelle con il latte, sostituitelo con il brodo ottenuto dalla carne cotta il giorno prima.
In questi casi il sapore cambiera’, sara’ piu’ delicato, ma ugualmente buono.

Tornero’ presto…… aspettatemi!

domenica 23 novembre 2008

Sarde in agrodolce

...e siccome mia mamma in questo periodo è in vena di "sarde"... ecco un'altra ricetta, molto capricciosa e saporita devo dire, che ha come protagoniste loro...le sarde! In principio mi ha raccontato che voleva cucinarle a "beccafico" e cioè a involtino, ma poi, dovendole fare solo per lei, ha preparato questo piatto dove in fondo gli ingredienti sono gli stessi ma cambia il modo di prepararle. Allora, dobbiamo procurarci: delle sarde pulite e aperte, pangrattato, passoline, pinoli, foglie di alloro, olio e. v. o., limone, zucchero, aglio, prezzemolo, sale e pepe.

Aromatizzate il pangrattato con sale, pepe, passoline, pinoli, aglio tritato grossolanamente e prezzemolo e disporne la metà sul fondo di una teglia da forno. Adagiate le sarde aperte nella teglia e cospargete con l'altra metà del pangrattato aromatizzato e qualche foglia di alloro. A parte preparate un composto agrodolce con olio, succo di limone e un cucchiaio di zucchero battendolo energicamente per far emulsionare bene.

A questo punto cospargete le sarde con il composto e infornate a forno già caldo per 10' avendo cura di farlo gratinare per benino.
Buon appetito


Volevo fare una comunicazione di servizio. Già da qualche giorno sul blog I dolci di Laura è possibile votare la ricetta dal mondo preferita fra tutte quelle che hanno partecipato. Non vi chiedo di votare la mia (alcune sono davvero deliziose) ma di contribuire alla votazione ugualmente perchè trovo l'iniziativa carinissima!

venerdì 21 novembre 2008

7° Rassegna di Enogastronomia sul Cioccolato

Prendo spunto da una segnalazione di mio cugino Saverio sulla  7° Rassegna di Enogastronomia sul Cioccolato (a cui lui parteciperà come Maestro Cioccolatiere tenendo vari laboratori tecnici gratuiti)  per proporre a tutti la storia del cioccolato. E' tratta dal sito della rassegna e quindi non mi prendo i meriti ... Ah dimenticavo, la rassegna si terrà a Balestrate dal 28 al 30 Novembre!


La storia del Cioccolato

La pianta del cacao ha origini antichissime, i primi agricoltori che iniziarono la coltivazione della pianta del cacao furono i Maya solo intorno al 1000 a.C.
Le terre che si estendono fra la penisola dello Yucatàn, il Chiapas e la costa pacifica del Guatemala furono quindi le prime a vedere l'inizio della storia del cacao, e insieme ad esso del cioccolato. 
Successivamente ai Maya anche gli aztechi iniziarono la coltura del cacao, e in seguito la produzione di cioccolata; associavano il cioccolato a Xochiquetzal, la dea della fertilità. Con valore mistico e religioso, il cacao veniva consumato dall'élite durante le cerimonie importanti, offerto insieme all'incenso come sacrificio alle divinità e a volte mischiato al sangue degli stessi sacerdoti.
Oltre ad un impiego liturgico e cerimoniale, nelle Americhe il cioccolato veniva consumato come bevanda, chiamata xocoatl, spesso aromatizzata con vaniglia, peperoncino e pepe. Il xocoatl aveva l'effetto di alleviare la sensazione di fatica, effetto probabilmente dovuto alla teobromina in esso contenuta. Esso era un articolo di lusso in tutta l'America centrale pre-colombiana; i semi di cacao erano usati come moneta di scambio, di conto e anche come unità di misura.
Solo nel 1502 avvenne il contatto del cacao con la civiltà europea: Cristoforo Colombo durante il suo quarto e ultimo viaggio in America sbarca in Honduras dove ha l'occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao; al ritorno, portò con sé alcuni semi di cacao da mostrare a Ferdinando ed Isabella di Spagna. Con Hernàn Cortéz si ha l'introduzione del cacao in Europa in maniera più diffusa, era il 1519. Per tutto il '500 il cioccolato rimane un'esclusiva della Spagna, che ne incrementa le coltivazioni.
Alla fine del XVIII secolo il primo cioccolatino in forma solida, come lo mangiamo oggi, fu inventato a Torino da Doret. 



Già a febbraio ho partecipato alla rassegna che si è tenuta quì a Palermo e penso andrò anche in questa, magari faccio una bella passeggiata domenica portandovi poi un bel reportage. Amiche e amici di Palermo e dintorni, che dite...andiamo???

mercoledì 19 novembre 2008

Cornetti di salmone e robiola

Oggi collegandomi sul blog di cucina a cui sono iscritta, con molto piacere e con un pizzico di emozione ho trovato LA MIA INTERVISTA curata da Geillis (che ringrazio di cuore anche per l'incoraggiamento). Cavolo, si parla di me ho pensato, mandando a tutti i miei conoscenti il link al blog!! Un pò infantile? Forse, ma sono piccole soddisfazioni di fine giornata dopo che in ufficio ne sto passando e vedendo di cotte e di crude. Ma a questo dedicherò un altro spazio. Allora bisogna festeggiare con una nuova ricettina o meglio sfizioseria di cui parlo anche nella suddetta intervista: i cornetti di salmone e robiola.

Chi ha letto l'articolo non gli sarà sfuggito che la propongo con la mozzarella di bufala, ma questa è una variante che si presta anche molto bene perchè il sapore forte del salmone affumicato si stempera con la delicatezza della robiola. E' un antipasto che ho mangiato al matrimonio dei miei compari Karin e Luigi, che accompagnato con delle fettine di pesce spada affumicato condito con olio, limone e pepe rosa alla fine ha fatto la cena mia e di mio marito! Altro che antipasto :-)) La preparazione è molto semplice, basta spalmare una dose generosa di robiola (oppure una fettina di bufala) sulla fettina di salmone e arrotolare come un cornetto. Forse la robiola si potrebbe aromatizzare in qualche maniera, ma questo lo lascio alla vostra fantasia. A me piace molto così.

Penso che essendo una vera sfizioseria possa essere proposta per la raccolta di Daniela del blog Sfizi in tavola


così come alla raccolta di The Swan Cake sul menu' di Natale

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martedì 18 novembre 2008

Frittelle di neonata

Solo ora che ho scritto il titolo mi sono resa conto di quanto suoni male ...frittelle di neonata!! Forse bisognerebbe dire di bianchetti. Come detto nel precedente post, questa è una ricetta di mia mamma che va a completare le tre portate di quella bella cenetta fatta sabato sera a casa sua. La neonata è un pesce molto pregiato e delicato e per quanto mi riguarda, meno si va unire con altri ingredienti meglio è. Per una porzione come quella raffigurata qua sotto bisogna unire un uovo, un cucchiaio di farina, un pizzico di sale e del prezzemolo.
Friggerle in olio extravergine di oliva formando con il cucchiaio delle frittelline. Questa fase può risultare molto delicata perchè comunque il composto bisogna lasciarlo molto morbido
Servire calde, ma anche a temperatura ambiente sono ottime. Io le adoro con una spruzzata di limone inoltre...ne assaggio sempre un cucchiaio a crudo con il solo limone spremuto. Una goduria!!!
Buon appetito

sabato 15 novembre 2008

Tortino di pasta con sarde e sarde alla francese

Ieri ho ricevuto un gradito invito da mia mamma che aveva i miei padrini, Emilia e Francesco, a cena. Ha preparato una cenetta d'effetto a base principalmente di sarde. Ringrazio quindi lei per queste ricette e per le foto che nel mentre che preparava si cimentava a fare. La ricetta della pasta con le sarde e finocchietto l'ho già postata, quindi mi limito a farvi vedere l'effetto finale perchè, piuttosto che servirla espressa, l'ha infornata (per 10' a 180°) in stampini di alluminio foderati con olio e pan grattato.
Molto originale e soprattutto pratica se hai ospiti a cena.
L'altra ricetta è invece francesce e se non ho capito male l'ha presa da una trasmissione in tv. Per realizzarla servono: le sarde pulite e aperte, mandorle pelate, uovo, farina, panna da cucina, aglio, salvia, rosmarino in polvere, olio extravergine e sale.

Passare le sarde già pulite e aperte in due nella farina e poi nell'uovo battuto e friggerle in abbondante olio extravergine di oliva caldo. Salare e sistemare su un vassoio capiente.
In una padella, fare insaporire un poco di olio extravergine con l'aglio, le foglie di salvia e il rosmarino unendo subito dopo le mandorle tritate grossolanamente. Fare tostare queste ultime qualche minuto rigirandole spesso a fiamma media, spegnere la fiamma e unire la panna da cucina. A questo punto versare il sugo così ottenuto sopra le sarde precedentemente disposte nella pirofila e fare riposare 10 minuti per farle prendere di gusto. Vi assicuro che accompagnato il tutto con un buon bicchiere di vino bianco (che Marcello Valentino può suggerirci) hanno fatto proprio una bella cenetta. Devo dire che la compagnia era anche molto piacevole. Oltre a questo mia mamma ha preparato anche le frittelline di neonata, ma le posto la prossima volta!!
Buon appetito

mercoledì 12 novembre 2008

Ravazzate agli spinaci e al ragù

Diciamo subito che non era questo che avevo in mente, ma il risultato non è stato affatto malvagio.

Da tempo avevo in mente di fare le ravazzate ma non ho la ricetta del pan brioches. Ho quindi accomodato con il pane in pasta che uso per fare la pizza. Dopo averlo preparato e steso in tanti dischetti l'ho farcito sia con un composto di ricotta, spinaci lessi (in parti uguali), prosciutto cotto, parmigiano e noce moscata...

..sia con il ragù molto ristretto, come quello che uso per fare le arancine.
Le ho chiuse ai lati lasciando volutamente il centro aperto perchè ho messo un pezzetto di scamorza e ho spolverato con del sesamo.

Alcune le ho proprio chiuse come un calzone perchè le ho condite con semplice prosciutto cotto e scamorza...

Le ho poi infornate per 15' (il forno era già caldo a 200°). Beh, considerando che per tutto il tempo della preparazione mio figlio si è lagnato perchè voleva stare in braccio (probabilmente sono i dentini che lo disturbano in questi giorni) non sono poi malaccio vero?? Le foto non sono il massimo, ma sempre perchè le scattavo con molta fretta per poterlo riprendere e coccolarlo :-)

A questo punto che dire...verrò a cercare nei vostri blog la ricetta del pan brioches, ma se mi date già qualche soffiata lo gradisco.
Buon appetito
Visto l'incoraggiamento che ho avuto da Unika, Micaela, Manu e Silvia partecipo con questa ricetta alla raccolta indetta da Daniela del blog Sfizi in tavola dedicata ..agli sfizi in tavola!!

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martedì 11 novembre 2008

Il mio primo premio...Uniko!!!

Non so da dove iniziare, sono davvero molto contenta ed emozionata per avere ricevuto oggi da Annamaria alias Unika del blog http://ipiaceridellavita2.blogspot.com/ il mio primo premio. 

Eccolo: il criceto goloso

Oltre al premio, che non nascondo speravo prima o poi di ricevere, sono stata contenta di riceverlo proprio da lei che ho conosciuto qualche giorno fa grazie al Blog di Cucina e che posso ritenerla fra le mie "incoraggiatrici ufficiali". Sempre presente con i suoi carinissimi commenti ai miei post. Per quello che ho letto dalla sua intervista è una persona davvero speciale e ti prometto che quando salgo a Roma (presto perchè ci abita mio fratello) ti porto gli anelletti che lì non trovi. Smack. Ecco di seguito il regolamento:

REGOLAMENTO:

Il premio "Criceto Goloso" è un riconoscimento di golosità e ghiottoneria per cui va assegnato a tutti quei blogs, le cui foto e i cui contenuti trasmettono al meglio questo messaggio.

Chi riceve il premio dovrà a sua volta nominare almeno altri 5 blogs spiegando il motivo per cui si assegna il premio ed esibire il logo creato da Laura .

E questi sono i blog che premio:

Agave di Evelin e Massimo per la Moffoletta e per incoraggiarli in quanto come me alle "prime armi"

Via delle Rose di Mariluna per i suoi Crumble. Meravigliosi!!

La Foresta Incantata di Laura per le sue Polpette di Melanzane...lei mi capisce!!! :-)

Ricette vagabonde di Ghunter per i suoi Tortelli dei Dodici Abati di Challant e per avere oltre che la ricetta, raccontato la leggenda che ruota attorno a questo piatto.

La Gallina in Cucina  di Viviana per la sua Piramide Siciliana, altro modo per cucinare gli anelletti.

Profumo di Sicilia di Lalla per i suoi primi a base di pesce. Non riesco proprio a sceglierne uno!!

Mediterraneo in Cucina di Marcello Valentino per le sue Fettuccine con Gambero rosa e Schiumetta di Rucola, ma anche per la creatività e originalità di tutte le sue ricette.

Pane al pane ...Vino al vino di Antonella per il suo Danubio...spettacolare!

Angolo Cottura di Mirtilla per la sua tagliata di carne. Adoro la carne praticamente cruda ma non riesco a cucinarla. proverò assolutamente a seguire i tuoi consigli.

domenica 9 novembre 2008

Anelletti al forno

Gli anelletti sono un taglio di pasta regionale, tipica siciliana, come le orecchiette per la puglia e i gnocchetti per la sardegna. Vengono cucinati soltanto al forno, difficile infatti adattarli ad altri condimenti. E' la pasta classica che il palermitano si porta nelle scampagnate o al mare: la mitica past'o furno, e se a palermo ordini pasta al forno ti saranno serviti esclusivamente gli anelletti!!

Altri ingredienti sono: un buon ragù, parmigiano grattugiato, prosciutto cotto, mozzarella e melanzane fritte. Per il ragù, per brevità, vi rimando alla ricetta che ho già postato sulle arancine siciliane limitandomi a dire che non deve essere asciutto ma molto "lento" e che con un chilo di tritato in proporzione condite 800 grammi di pasta!!

Appena il ragù (che è la parte più lunga della preparazione) è pronto, vi consiglio di cominciare a preriscaldare il forno a 180° . Cuocete gli anelletti in abbondante acqua salata e scolateli molto al dente. Unitegli tre quarti del ragù e una manciata generosa di parmigiano grattugiato, mantecare e riporre metà della pasta così condita in una teglia che precedentemente avrete oliato e cosparso di pan grattato. Formare uno strato di prosciutto cotto, poi la mozzarella, le melanzane fritte e la pasta rimanente. Cospargete con il quarto di ragù rimasto, pan grattato e olio e infornate per 10°. Gli ultimi minuti ponete la pasta nel ripiano alto del forno per far formare una bella crosticina.

Fate raffreddare e oplà...la vostra pasta al forno è pronta. L'ho fotografata appositamente sul piatto di carta perchè, come detto inizialmente, è un tipo di pasta tipico per una bella scampagnata...
Buon appetito


Vorrei partecipare con questa ricetta alla raccolta indetta da The Swan Cake


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venerdì 7 novembre 2008

Vellutata di castagne

Finalmente sono riuscita a realizzare questa vellutata di castagne. Erano giorni ormai che ci pensavo ma per un motivo o un altro non riuscivo mai a realizzarla. Ieri, malgrado i numerosi impegni, malgrado fossero già le sette e un quarto di sera mi decido: o questa sera o l'anno prossimo!! E poi, con queste belle serate autunnali (vuol dire niente!!) una ricetta con le castagne ci voleva proprio! Per due persone calcolate 100/150 grammi di castagne a testa (al netto degli scarti), una patata media, una carota, del brodo vegetale caldo (300 ml a testa ma varia a secondo del grado di consistenza voluta) . Cubetti di pancetta e crostini per decorare.

Incidere con un coltellino le castagne e farle cuocere in forno caldo a 200° per 15 minuti circa. Privarle della buccia e della pellicina. E' l'operazione più noiosa della ricetta ma se sono ancora calde sarà più facile pulirle. Preparare nel mentre del brodo vegetale con la patata e la carota e a metà cottura degli ortaggi unire anche le castagne. Fare cucinare altri 20' aggiungendo dell'altro brodo (o semplicemente acqua calda) se il composto risulta troppo ristretto. Frullare il tutto con un frullatore a immersione e regolate di sale. A secondo i gusti se volete una vellutata lasciatelo piuttosto cremoso, se lo preferite in versione zuppa allungate sempre con del brodo vegetale caldo. Scaldare in un padellino antiaderente i cubetti di pancetta dolce da adagiare sopra la crema
insieme a dei crostini di pane e un filo d'olio extravergine di oliva. Risulta un bel contrasto dolce (delle castagne) salato (della pancetta). Inutile dire che dopo averla mangiata mi sono proprio rigenerata!!

Buon appetito

Con questa ricetta partecipo alla raccolta indetta da Cristina del blog : La cucina di Cristina
http://lacucinadicrista.blogspot.com/2008/10/raccolta-di-zuppe-e-minestre-culegere.html

e partecipo alla raccolta indetta da Rossa di sera "fatti prendere... in castagna"

mercoledì 5 novembre 2008

Yes...THEY CAN !!!

Lo so lo so...in un blog in cui tratto di ricette e frivolezze non si addice un'argomento così importante...ma sono davvero troppo contenta e non ho resistito alla tentazione di dire anche io................
YES .... ALSO WE CAN

lunedì 3 novembre 2008

Pasta con i broccoli arriminati (bucatini)

...ovvero bucatini con il cavolfiore in tegame. Ma in palermitano suona meglio!!! Scusate la poca attenzione che ho dedicato in questo giorni al mio blog e ai vostri, ma l'influenza mi ha beccato proprio quando, dopo il compleanno di mio figlio, sognavo di passare qualche giorno a sistemare casa. Ma si può ancora ai primi di novembre uscire la mattina in maniche corte per il caldo? Certo certo...le giornate sono davvero splendide ma il risultato è un bel colpo d'aria come me lo sono beccato io visto comunque che la sera rinfresca poi parecchio. Vabbè. Mi rifaccio con questa ricettina che fa parte della tradizione culinaria palermitana. Allora, per due persone occorrono le cimette di un bel cavolfiore (da noi broccolo), una bella manciata di passoline e pinoli, due o tre filetti di acciuga, una bella cipolla, zafferano a fili (per carità nulla a che vedere con il colorante in polvere, io uso la marca Tre Cuochi), olio extravergine, sale e pepe. Come taglio di pasta i bucatini.


Si pulisce il cavolfiore togliendo al gambo la parte più dura e tenendolo in acqua fredda per un qualche minuto. Sbollentarlo per 15' in abbondante acqua salata adagiando sopra il coperchio della pentola la bustina dello zafferano per farlo tostare un poco (è una bustina di carta velina). Nel mentre in un tegame fate rosolare una bella cipolla in olio d'oliva aggiungendo anche i filetti di acciuga per farli sciogliere. Con una schiumarola togliete dall'acqua il cavolfiore e adagiatelo nel tegame unendo un poco di acqua di cottura, passoline e pinoli, pepe e lo zafferano che (aiutandovi con la cartina di protezione) avrete ridotto in polvere. Ciò serve per distribuirlo meglio ma è un passaggio che potete tranquillamente evitare. Fare finire di cucinare per circa 15 minuti girando ogni tanto per amalgamare lo zafferano. Il risultato è più o meno quello quì sotto.


Cuocete la pasta nell'acqua di cottura del broccolo, scolarla molto al dente, mantecarla nella pentola con un poco di condimento e servire adagiando poi sopra altro condimento.

Buon appetito


Due appunti.

1) Questa pasta si presta anche per essere fatta al forno. In questo caso, dovendo finire la cottura al forno (180° per 10 minuti), la pasta si scola molto al dente, si condisce con tutto il condimento a disposizione e si pone in una teglia cospargendola di pan grattato per la gratinatura.

2)Vale lo stesso discorso che ho fatto per la pasta con le sarde. In tempo di guerra, quando sia i soldi che i generi alimentari scarseggiavano, le donne per dare colore al condimento, al posto dello zafferano cominciarono a mettere l'estratto di pomodoro. Questa usanza è rimasta tutt'ora, ma la ricetta originale ( che poi è molto più buona perchè più leggera) è con lo zafferano.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta indetta da Antonella del blog Pane al pane Vino al vino
http://panealpanevinoalvinoblog.blogspot.com/2008/11/nuova-raccoltail-cavolo.html