domenica 7 settembre 2008

Quella notte indimenticabile...


Il giorno prima che nascessi ho passato tutto il pomeriggio a guardare la televisione con papà e, come ormai mi capitava da qualche giorno, avvertivo dei dolori al ventre. Quasi ormai non ci facevo più caso. Alle venti ci siamo recati in ospedale per il controllo programmato e dopo la visita, con mia grandissima sorpresa, la dottoressa mi ha detto che stavo entrando in travaglio...non mi ero accorta di nulla! Ci manda comunque a casa dicendoci di tornare verso le ventitré per un altro controllo. La tua nascita non era imminente ma una cosa era ormai sicura: saresti nato l'indomani. Già...il 26 ottobre...finalmente dopo nove mesi ti avrei conosciuto e fugato tutte le mie curiosità su di te. Con un poco di agitazione siamo andati a cena da nonna Maria Vittoria che ci ha poi accompagnato all'ulteriore controllo...questa volta per sicurezza portiamo con noi la valigia!! Anche dopo questo controllo la dottoressa ci rimanda a casa: "sei una primipara, non se ne parla prima di domani mattina" dice. Mi consiglia di andare quindi a dormire...e così faccio, un poco frastornata e per niente consapevole di quello che mi sarebbe successo il giorno dopo. Alle tre e cinque minuti di notte invece mi sveglio con due colpi fortissimi al basso ventre e iniziano le tanto temute doglie. Capisco subito che è ora di ritornare in ospedale e senza perdere tempo. Sveglio papà che, con finta lucidità, mi aiuta a vestirmi, telefoniamo alla nonna e riprendiamo i bagagli. Le contrazioni si susseguono veloci, in ascensore, prima di salire in macchina e durante il tragitto. Non credo dimenticherò facilmente il viso preoccupato della nonna che ci aspettava nella notte all'angolo della strada avvolta nel suo cappotto color cammello. Tutto scorre poi nella mia mente con velocità: papà che corre per strada (meno male che di notte non c'è nessuno), l'arrivo in ospedale, l'ulteriore controllo con un medico per nulla simpatico e alquanto infastidito per averlo svegliato nel cuore della notte, il trasporto in barella in sala travaglio e l'immersione nella vasca per partorire. Si, proprio nella vasca. Con papà avevamo deciso che saresti nato in acqua. L'acqua è simbolo della vita e la vita nasce dall'amore. L'acqua quindi è il simbolo dell'amore, quell'amore che come l'acqua abbraccia senza stringere. La stanza è molto accogliente, con luci soffuse e l'acqua è molto calda. Questo mi aiuta a rilassarmi un poco. Papà assiste impotente ai miei strilli, perché i dolori quando arrivano sono davvero forti! Ma tu non hai proprio voglia di aspettare ancora: in circa un quarto d'ora e con quattro spinte vieni al mondo. Erano le quattro e cinquantacinque del 26 ottobre 2007. Ti poggiano immediatamente sopra il mio petto e io, per niente più dolorante, ti avvicino e stringo forte. Un poco strilli, un poco ci guardi: sei bellissimo e io e papà emozionatissimi. In quel momento non riuscivo a pensare a niente: era tutto finito e per noi stava iniziando una nuova vita. Avevamo cercato in questi nove mesi di immaginare come fossi e finalmente potevamo osservarti, toccare la tua pelle e accarezzarla. Dopo qualche minuto fanno tagliare a papà il cordone ombelicale che ci ha unito per tutto questo tempo. Adesso non sei solo più mio ma del mondo. Ti portano al controllo e a me, dopo una doccia bollente, in camera. Li mi aspetta la nonna e dopo qualche minuto portano anche te avvolto nella tua bella copertina di lana color panna. Sei sveglio e con i tuoi occhioni cerchi di guardarti intorno. Chiedo alla nonna di prenderti dalla culla. Ti voglio stringere ancora e osservare bene: hai i capelli biondissimi e somigli tanto a me quando sono nata. Ma la fronte e gli occhi no...quelli sono di papà che poco dopo entra in camera. Adesso tocca a lui tenerti un poco tutto per se.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente bellissimo.
F.to: tuo fratello.

Anonimo ha detto...

Come finire su Internet e in sottofondo applausi applausi applausi....brava!!!
Patty

Elena ha detto...

Sono davvero contenta vi sia piaciuto il racconto della nascita di Davide. Era scritto nelle pagine del suo diario ma mi è piaciuto pubblicarlo!!

Kitchenqb ha detto...

E' davvero molto commovente il tuo racconto. Io tra 15 giorni diventerò mamma e ancora non so cosa mi aspetta! Mi hai emozionato molto...grazie!

Elena ha detto...

mamma tra 15 giorni...che emozione, ma allora il panzone della foto è recente!! io spero di potere riprovare queste sensazioni straordinarie almeno un'altra volta. In bocca al lupo per la vostra nuova avventura...magari ti ritroverai solo un pochino di tempo in meno per il blog :-)

Kitchenqb ha detto...

missà che il tempo per il blog sarà limitato a memo che non comincio a postare pappette e robe varie!
Ciao!

Elena ha detto...

Infatti potremmo aprire una nuova rubrica...ricette per bimbi!! L'idea è carina! Vedrai che il tempo lo troverai ...io per esempio posto tutto la sera quando dorme e devo aspettare le 23:30 per dargli il latte. :-)

Mariabianca ha detto...

Ho appena finito di leggere....mi hai fatta piangere.
Solo chi ha figli può capire veramente quello che hai provato.Auguri per il tuo bel bambino.