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venerdì 18 giugno 2010

Ho le voglie......di ciambelle!!!!

...si, ma con questo caldo è l'ultima frittura che faccio fino a ottobre prossimo....
MA CU'.....(espressione siciliana che vuol dire "ma siamo pazzi")
TROPPO CALDO C'E'!!!!

Le ciambelle fritte, insieme alla crostata fatta in casa, è in assoluto il mio dolce preferito. Si, avete letto bene, niente creme, cremine, ricotta e cioccolata...solo una goduriosa ciambella oppure una fettina di crostata con marmellata...niente di più semplice e genuino!!! Per questo mi sono fatta dare la ricetta originale dal Bar Albatros di Palermo (mio cugino) per poterle rifare in casa avvicinandomi il più possibile a quelle che si comprano al bar. Certo...loro hanno ben altri strumenti (lievitatrici e impastatrici) ma il risultato è ugualmente ottimo....

Per prepararle occorrono: 500 grammi di farina 00, 50 grammi di zucchero, 50 grammi di sugna, 10 grammi di sale, 1 uovo, 25 grammi di lievito (cubetto), circa 250 ml di acqua. Ho sciolto in acqua tiepida il lievito e unito a tutti gli altri ingredienti impastando nella planetaria fino a ottenere un impasto spugnoso. Ho messo quindi a lievitare per 2 ore in un ambiente riparato. Ho quindi sgonfiato, formato le ciambelline (o le krapfen), posto in un piano pulito e cosparso di farina...Con questa dose ecco quante ne vengono...

Bisogna aspettare il raddoppio e con questo caldo mi ci è voluto meno di un ora...

Non rimane che friggerle in olio bollente (io uso olio di semi vari)

Attendete che si freddino un poco e rigiratele nello zucchero...Se volete le krapfen le potete riempire con crema pasticciera ma a me non andava perchè ho già fatto abbastanza!!! Le prime hanno fatto un volo ancora tiepide...che buone...che buone....

Ahhhhh...e un'altra voglia me la sono tolta......

giovedì 15 gennaio 2009

Torta Dolce Elena

Oggi sono molto contenta di potere dedicare questo post a mia zia Elena, sorella di mia mamma e scomparsa prematuramente ormai da circa un anno e mezzo. Mia zia è la mamma di Patrizia e Saverio che, chi legge spesso il mio blog, ormai conosce bene per le loro ricettine e proprio suo figlio Saverio, pasticciere e titolare della pasticceria Albatro, ha lei dedicato una torta dal nome Dolce Elena.

Il numero di gennaio della rivista "il pasticciere italiano" ha dedicato tutto un servizio a Saverio e a questa sua creazione che ha incontrato le recensioni più favorevoli nel mondo dei pasticcieri. Ho il piacere di pubblicare l'intervista che ha rilasciato, e per questo non aggiungo altro: il documento è in pdf e le immagini risultano piccoline, ma se volete leggere meglio il procedimento per realizzarla cliccate sulla foto per ingrandire.






Chi volesse visualizzare il file pdf originale, basta copiare e incollare il seguente link nella barra degli indirizzi http://badalamenti.altervista.org/C/Saverio.pdf

martedì 9 dicembre 2008

Cioccolato...pura passione!!


Finalmente libera da impegni di studio (almeno per adesso) posso dedicarmi a scrivere questo post sulla cioccolata che vi avevo preannunciato. Quanti di voi si ricordano che qualche tempo fa ho parlato della rassegna enogastronomica "E' tempo di Cioccolata??". Ebbene, due domeniche fa mi sono fatta una passeggiata e ...ho fatto proprio bene!!

La rassegna si è svolta nella suggestiva cornice del Baglio Abbate di Balestrate. Ecco qualche scorcio ... questo è l'ingresso..

e questo l'interno...
Passiamo a qualcosa di più goloso. Quanti di voi non si sarebbero fiondati sotto questo rubinetto che distillava cioccolata...?

Una goduria vero? E in questa vaschetta piena di cioccolata bianca?? Puro piacere come titola il cartellone nello sfondo

Tutto ciò serviva ai Maestri Cioccolatieri che hanno organizzato e promosso l'iniziativa per le loro creazioni e anche per fare dei buonissimi cioccolattini che distribuivano (molto spesso devo dire) a chi assisteva ai loro laboratori enogastronomici.
Eccoli all'opera


Posso dire che questo quì sopra è mio cugino Saverio D'Anna?? Ok l'ho detto!!!
E vi ricordate quel cioccolattino con cui vi ho lasciato in sospeso nel post precendente?? Guardate in cosa è stato in grado di trasformarlo....



Adesso passiamo alle ricette... si perchè il bello di questa manifestazione era quello di potere partecipare ai vari laboratori culinari. Vediamo per esempio come fare una bella cioccolata calda partendo dal cioccolato in polvere (quello amaro).

CIOCCOLATA CALDA: per una tazza misceliamo a secco 50 gr di cioccolato in polvere con 20 gr. di zucchero a velo (e comunque secondo i vostri gusti). Unire 200 ml di panna da montare e porre sul fuoco a fiamma bassa facendo attenzione che non si formino grumi. Meglio mescolare con una frusta. Appena giunto a ebollizione e alla densità voluta spegnere la fiamma e aggiungere 30 gr di burro. La panna serve per renderlo cremoso mentre il burro per renderlo vellutato....vi state leccando le labbra vero??? Altro che ciobar!!

Passiamo a un' altra ricetta dedicata ai dessert da ristorazione ma fattibili anche a casa:

MOUSSE DI CIOCCOLATO: ecco un segreto, tutte le creme che si fanno in pasticceria hanno la loro base in una salsa detta "inglese". Sotto sono riportate le dosi (eccessive devo dire, ma loro si regolavano con quantità tipo industriali!!!) Basta fare una proporzione in base a quanta mousse vogliamo preparare e il gioco è fatto

Prepariamo dunque la salsa inglese miscelando a fiamma bassa il latte, i tuorli d'uova e lo zucchero (a velo preferibilmente). Quando è pronta la lasciamo raffreddare in frigo. A parte preparare un composto con panna da montare e con cioccolato fuso (ottenuto facendo fondere a bagnomaria una tavoletta di cioccolato classica). Unire a questo punto la salsa inglese ottenuta (S.I. sta appunto per salsa inglese) e tenere ancora in frigo prima di servire... con un ciuffetto di panna preferibilmente!!! Lui l'ha poi servita creando due strati, uno di crema inglese, l'altro di mousse...
Altra ricetta, altra lavagna.....

BAVARESE AL CIOCCOLATO CON CUORE DI FRUTTA: conviene iniziare creando il cuore di frutta. Loro lo hanno realizzato con il frutto della passione ... per prepararlo occorrono un purea di frutta (90% frutta e 10% zucchero) unito alla panna da montare e alla colla di pesce. Dopo avere fatto stringere il composto a fiamma bassa, riempitene le vaschette che servono per fare i cubetti di ghiaccio (questo per fare tanti piccoli dessert da portare in tavola) e in seguito tenete nel freezer. Passiamo alla bavarese al cioccolato vera e propria.

Montare a spuma lo zucchero con i tuorli d'uovo e il cacao, sciogliere a bagnomaria il cioccolato e unirlo al composto di uova. Trasferite il tutto in un pentolino. Aggiungere del latte caldo e portare quasi a ebollizione. Togliere dal fuoco e aggiugere la colla di pesce precedentemente tenuta in acqua fredda e strizzata. Fare raffreddare e successivamente incorporate la panna montata. Comporre il dessert ponendo in un bicchiere o una coppetta parte di questa crema, mettere al centro il cuore di frutta, un altro strato di bavarese al cioccolato e uno strato di sottile pan di spagna al cacao a chiusura (le dosi per il pan di spagna sono quelle descritte sopra) . Tenere ancora in frigo e ricordatevi che prima di servire (capovolgetelo per l'effetto cupoletta) deve stare almeno un' ora a temperatura ambiente: il centro risulterà altrimenti congelato!!

Non potendo chiedere oltre a mio figlio Davide che già cominciava a dare segni di insofferenza a stare buono buono ad ascoltare tutte queste cose interessanti, mi sono fatta un giretto per gli stand degli stessi Maestri Cioccolatieri:
questi quì sotto sono una specie di setteveli in bicchiere con un cuore di frutti di bosco...

mentre quì sotto una vasta scelta di praline!!!

Il mio giro finisce quì. Inutile dire che, dopo avere mangiato tantissima cioccolata fino a scoppiare, la sera per cena avevo terribilmente voglia di ...salatooo!!!

Per la consulenza delle ricette che ho esposto sopra mi sono avvalsa della collaborazione di mio cugino Saverio a cui chiedo gentilmente di intervenie pure liberamente a questo post lasciando un commento se ho scritto qualcosa che non va..

venerdì 21 novembre 2008

7° Rassegna di Enogastronomia sul Cioccolato

Prendo spunto da una segnalazione di mio cugino Saverio sulla  7° Rassegna di Enogastronomia sul Cioccolato (a cui lui parteciperà come Maestro Cioccolatiere tenendo vari laboratori tecnici gratuiti)  per proporre a tutti la storia del cioccolato. E' tratta dal sito della rassegna e quindi non mi prendo i meriti ... Ah dimenticavo, la rassegna si terrà a Balestrate dal 28 al 30 Novembre!


La storia del Cioccolato

La pianta del cacao ha origini antichissime, i primi agricoltori che iniziarono la coltivazione della pianta del cacao furono i Maya solo intorno al 1000 a.C.
Le terre che si estendono fra la penisola dello Yucatàn, il Chiapas e la costa pacifica del Guatemala furono quindi le prime a vedere l'inizio della storia del cacao, e insieme ad esso del cioccolato. 
Successivamente ai Maya anche gli aztechi iniziarono la coltura del cacao, e in seguito la produzione di cioccolata; associavano il cioccolato a Xochiquetzal, la dea della fertilità. Con valore mistico e religioso, il cacao veniva consumato dall'élite durante le cerimonie importanti, offerto insieme all'incenso come sacrificio alle divinità e a volte mischiato al sangue degli stessi sacerdoti.
Oltre ad un impiego liturgico e cerimoniale, nelle Americhe il cioccolato veniva consumato come bevanda, chiamata xocoatl, spesso aromatizzata con vaniglia, peperoncino e pepe. Il xocoatl aveva l'effetto di alleviare la sensazione di fatica, effetto probabilmente dovuto alla teobromina in esso contenuta. Esso era un articolo di lusso in tutta l'America centrale pre-colombiana; i semi di cacao erano usati come moneta di scambio, di conto e anche come unità di misura.
Solo nel 1502 avvenne il contatto del cacao con la civiltà europea: Cristoforo Colombo durante il suo quarto e ultimo viaggio in America sbarca in Honduras dove ha l'occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao; al ritorno, portò con sé alcuni semi di cacao da mostrare a Ferdinando ed Isabella di Spagna. Con Hernàn Cortéz si ha l'introduzione del cacao in Europa in maniera più diffusa, era il 1519. Per tutto il '500 il cioccolato rimane un'esclusiva della Spagna, che ne incrementa le coltivazioni.
Alla fine del XVIII secolo il primo cioccolatino in forma solida, come lo mangiamo oggi, fu inventato a Torino da Doret. 



Già a febbraio ho partecipato alla rassegna che si è tenuta quì a Palermo e penso andrò anche in questa, magari faccio una bella passeggiata domenica portandovi poi un bel reportage. Amiche e amici di Palermo e dintorni, che dite...andiamo???

domenica 12 ottobre 2008

Cronache di gusto...

È stato preparato dall’Associazione siciliana pasticceri e cuochi nel corso della manifestazione 82profittero_hp.jpg“Dolce Paceco”. Venti centimetri lo separano dal record mondiale

Un profitterol
da guinness,
o quasi


Venti centimetri lo separano dal record mondiale, ma quello preparato lo scorso fine settimana a Paceco in provincia di Trapani è senza dubbio uno dei profitterol più grandi che si sia mai visto. 
Quindicimila bignè ricoperti con crema di cioccolato al caffè e farciti con crema al caffè, per complessivi 900 chilogrammi di peso. Una torre di golosità alta un metro e settanta centimetri, pazientemente assemblata da una squadra composta da dodici pasticceri che, solo per preparare i bignè e per farcirli, hanno lavorato dodici ore. 
Il dolce, grande tre metri per quattro, è stato realizzato nell’ambito di “Dolce Paceco”, il quarto meeting internazionale di artigiani pasticceri, che si è svolto dal 2 al 5 ottobre nella cittadina trapanese.
Il maxi dessert è stato preparato dall’Aspec, l’Associazione siciliana pasticceri e cuochi. “Abbiamo distribuito il profitterol a tutti i presenti che hanno mostrato di averlo gradito molto – racconta Fabio Pacuvio, che fa parte del direttivo dell’Aspec insieme con Saverio D’Anna, Leonardo La Placa e Vito Termine -. Questa prova ci è servita da allenamento – continua Pacuvio – perché il nostro obiettivo è quello di battere il vecchio primato ed entrare nel guinness realizzando il profitterol più grande del mondo”.
L'articolo continua su www.cronachedigusto.it