martedì 27 dicembre 2016

Biscotti al burro con sac a poche (Sendi)

Cucù, è il caso di dire... a volte tornano! Ringrazio tutti quelli che mi hanno contattata per avere mie notizie visto che è davvero tanto tempo che non scrivo sul mio blog. Nulla mi è successo se non, come mia abitudine, prendere troppi impegni e coltivare numerosissime passioni. Principalmente gettata a capofitto su tutto ciò che riguarda la mia famiglia e i miei figli, studio e sport. Quindi non è che viene meno soltanto il tempo per scrivere nel blog, ma viene meno proprio il tempo per cucinare qualcosa di nuovo e originale da proporre ai miei lettori. Ma siccome il blog è nato principalmente per raccogliere e non smarrire le ricette scritte in pizzini volanti, se non voglio perdere questa, devo per forza pubblicarla il prima possibile! Ricetta della mia amica Sendi che ringrazio infinitamente per questi biscotti burrosissimi, proprio come piacciono a me!!
Ingredienti: 300 grammi di farina, 225 grammi di burro a pomata, 110 grammi di zucchero a velo, 40 ml di latte, (25 grammi di cacao amaro per la versione al cioccolato).
Procedimento: in planetaria montare lo zucchero con il burro, successivamente aggiungere il latte e la farina (con il cacao se si vuole). Si otterrà un impasto molto morbido non adatto alla spara biscotti o formine varie. L'impasto ottenuto infatti va messo in un sac a poche con la bocchetta dentata (più stretta di quella mia è preferibile). Su una placca foderata con carta forno creare dei biscotti allungati o tondi. Infornare per circa 10 minuti a 250 gradi, forno già caldo.
Vi avverto, creano dipendenza specie se spalmate tra due biscotti la crema alle nocciole!!!


giovedì 8 settembre 2016

Tiramisù senza uova e con crema alla vaniglia

Sicuramente come foodblogger non ci farò bella figura, lo so, ma vi devo confessare che non ho mai postato, in otto anni di ricette, quella del tiramisù classico perché non pastorizzo le uova! Lo faccio regolarmente e regolarmente non pastorizzo. Vuoi perché penso che le uova che si comprano nei supermercati, a differenza di quelli del contadino, sono "sicure" perché la filiera è controllata, vuoi perché reputo il tiramisù una ricetta veloce e sbrigativa e non mi posso mettere a pastorizzare le uova. Insomma, come la giri la giri, non mi sono mai sentita di mettere una ricetta che poteva mettere a rischio a salute dei miei lettori. Che fare allora, visto che comunque volevo scrivere un post sul tiramisù? Cercare una ricetta alternativa, senza uova, che alla fine, oltre a essere riuscita molto bene è anche utile per chi vuole una versione più leggera o se addirittura si è intolleranti a questo ingrediente.
Ho provato a realizzare questa ricetta del tiramisù senza uova che ho trovato sul sito di Galbani e devo dire che ho cambiato solo qualche dose, per esempio ho aumentato al quantità di panna montata, che va a sostituire le uova. Per il resto l'ho trovato in effetti molto più leggero anche perché ho trovato dei savoiardi anche questi senza uova.

Ingredienti: 18 savoiardi senza uova, 200 ml di panna da montare non zuccherata, 250 grammi di mascarpone, 150ml di latte, mezza stecca di vaniglia, 80 ml di caffè non zuccherato, 75 grammi di zucchero a velo vanigliato. Cacao amaro da spolverare sopra.
Procedimento: mettere il latte in un pentolino a scaldare con il baccello di vaniglia. Al bollore spegnere e lasciare intiepidire. Versate quindi il caffè.  

In una terrina mescolare il mascarpone con lo zucchero a velo vanigliato fino a farlo diventare una crema liscia a cui aggiungere delicatamente la panna montata. Tenete la crema in frigo un quarto d'ora. Forse in inverno non ce ne sarà bisogno ma con caldo estivo palermitano è meglio farla rapprendere un poco.

Per preparare il tiramisù bisogna a questo punto inzuppare brevemente i savoiardi nella miscela di latte e caffè (se i savoiardi sono come i miei, senza uova, teneteli davvero qualche secondo), disporli in una pirofila rettangolare, creare uno strato di crema, altro di savoiardi inzuppati e altro strato di crema. Livellate per bene, tenete il dolce in frigo almeno tre ore e prima di servire spolverizzare con il cacao amaro.

Per me è stata una dolce scoperta, però vi prometto che mi metterò di impegno e vi darò anche la mia ricetta per la versione classica con le uova pastorizzate!


lunedì 22 agosto 2016

Pizza con Li.Co.Li. semplice

E beh! Non c'è paragone. La pizza fatta con il lievito madre rispetto che con il lievito di birra. La prima è più leggera, non gonfia ne appesantisce lo stomaco come spesso accade, croccante fuori e morbida dentro e se la mangiate l'indomani è ancora più buona. Solo che le ricette che ho trovato in giro sono troppo tecniche, troppo complicate per chi come me non ha seguito corsi ne ha basi serie di panificazione. Lo so che è tutto più corretto ma io avevo il licoli e dovevo trovare un compromesso tra le ricette trovate via web e la mia ignoranza in materia. Ebbene.... dopo tanti esperimenti ho trovato l'equilibio perfetto. E di questo devo ringraziare le dritte di Maria Teresa e Giuseppe. Quindi, se avete la fortuna di avere il Li. Co. Li. e non volete impazzire, come me, con idratazioni e farine varie seguite questa mia ricetta. Non ve ne pentirete!

Ingredienti per il lievitino (per un chilo di farina): 100 grammi di Li.Co.Li rinfrescato, 50 grammi di acqua, 100 grammi di farina manitoba. 
Ingredienti per la base della pizza: 500 grammi di farina rimacinata, 500 grammi di farina manitoba (oppure 1 kg di farina 00), 6 cucchiai di olio extravergine, 20 grammi di sale, 500 ml di acqua.
Ingredienti per condirla: liberi. La mia è stata condita in tre modi: 1) con salsa di pomodoro, pomodorini, mozzarella fiordilatte, crudo, rucola e scaglie di grana; 2) salsa di pomodoro, mozzarella fiordilatte, prosciutto cotto, funghi e wustel; 3) salsa di pomodoro, pomodoro a fette, caciocavallo semistagionato e primosale. 
GIORNO 1
ore 17.00 e 17.30 uscire il Li.Co.Li. dal frigo e dopo mezz'ora rinfrescarlo come d'abitudine. 
ore 20.30: prelevare 100 ml di Li.Co.Li rinfrescato e unirlo a 50 ml di acqua e 100 ml di farina manitoba. Mescolare per bene (io semplicemente con una forchetta), coprirlo con pellicola e attendere circa due ore. Alle 22.30 porlo in frigo e chi si è visto si è visto!
GIORNO 2:
ore 08.30 uscire il lievitino dal frigo
ore 09.00 unirlo alla farina, olio, sale e acqua avendo cura di aggiungerla a poco a poco. Potrebbe occorrerne di meno di quella prevista. Dipende dal tipo di farina che utilizzate. 
Io vi dico cosa ho fatto. Ho diviso il lievitino in due. In uno ho aggiunto 500 grammi di farina 00. Nell'altra metà ho aggiunto le due farine miscelate (manitoba e rimacinata). Questo per avere due tipi di impasti. 
ore 14.00 dopo cinque ore di lievitazione ecco il risultato dei due impasti.
Ogni impasto l'ho diviso ulteriormente in due e steso con le dita su carta forno. Naturalmente schiacciate l'impasto più sottile sarà poi la pizza. Non fatelo troppo però o rimarrà troppo croccante poi. Così facendo ho avuto quattro basi: due con farina 00 e due miste. Coprire con dei canovacci puliti e lasciare lievitare ancora.

Ore 19.00 stendere la salsa di pomodoro (io lo condisco con olio, sale, origano e un pizzico di zucchero) e infornare le basi a una a una per otto minuti a 250° (forno preriscaldato).
Appena uscite tutte le basi dal forno conditele secondo vostro gusto, infornatele nuovamente a 180 gradi, giusto il tempo di far sciogliere la mozzarella.  Fate raffreddare un poco la pizza prima di servire :-)

Un ultimo consiglio, anzi due..... il primo: se volete provare la versione con il crudo, infornatela per la seconda volta solo con la mozzarella perchè il crudo, la rucola e le scaglie di grana vanno messe solo alla fine, a pizza uscita dal forno. Secondo consiglio: fatela avanzare per l'indomani. Riscaldatela leggermente... sarà anche più buona del giorno prima!

mercoledì 22 giugno 2016

Chiffon cake al cacao (con panna e fragole) per il mio compleanno

E ci voleva il giorno del mio compleanno per ritornare a scrivere sul mio blog! Un poco trascurato ma solo perchè con l'arrivo della bella stagione arriva anche il periodo delle diete, almeno per me. E quindi avevo ben poco da condividere con voi. Poi arriva lui, il primo giorno dell'estate, 21 giugno, data del mio 42° compleanno e allora mettiamo da parte la dieta e coccoliamoci con un bel pezzo di chiffon cake al cacao.
La ricetta è quella di Cinzia "Il forno incantato".

Ingredienti: 240 grammi di farina 00, 45 grammi di cacao amaro, 230 grammi di zucchero, sei uova extra large, 1 bustina di cremor tartaro (8 grammi), una bustina di lievito, 195 ml di acqua, 120 ml di olio di semi di mais, un pizzico di sale. Ingredienti per la copertura: 150 ml di panna da montare, 150 grammi di cacao amaro da copertura, fragole e confettini colorati a piacere.
Procedimento: montare gli albumi a neve con il cremor tartaro e alla fine aggiungere 100 grammi dello zucchero totale. A parte montare i tuorli con lo zucchero rimanente (130 grammi), la farina, l'olio, l'acqua, il pizzico di sale, il lievito e il cacao amaro. Unire i due composti delicatamente, porre nello stampo da chiffon cake (senza imburrare mi raccomando) e cuocere in forno statico preriscaldato a 170 gradi per 55 minuti circa. Appena pronto fare raffreddare a testa in giù. Toglierlo dallo stampo passando un coltello affilato tra lo stampo e la torta. Preparate la copertura ponendo in un pentolino la panna da montare e scaldatela quasi fino a bollore. Spegnete e unite il cioccolato tagliato a pezzetti, aspettate che si sciolga (un paio di minuti) e amalgamate. Fate raffreddare fino a che la ganache non vela il cucchiaio (un paio di minuti). Ponete la torta in una gratella e coprite con il cioccolato fuso facendolo cadere dai bordi. Tenetene un poco da parte per le fragole.

A questo punto scatenate la fantasia. Io ho decorato con cuoricini rosa...

... e con le fragole immerse nella cioccolata, tenuta da parte, e ciuffetti di panna montata. 

Ho servito le fettine di torta accompagnandole con panna montata ma non chiedetemi la foto.... non ho fatto in tempo a farla!

Buon compleanno a me e grazie Cinzia per questa ricetta perfetta!


venerdì 6 maggio 2016

Gnocchi di patate viola alla norma

Altra ricetta con le patate viola e altro piatto di gnocchi... ingredienti anche questi molto estivi che richiamano la classica pasta alla norma

Ingredienti per tre persone: 500 grammi di patate viola (più 50 grammi di farina 0), 200 grammi di patate a pasta bianca (più 20 grammi di farina 0), una melanzana nostrana, olio d'arachidi per friggere, olio extravergine d'oliva q.b., 200 grammi di passata di pomodoro fresca, 100 grammi di pomodorini di pachino, 50 grammi di ricotta di pecora, ricotta salata da grattugiare, sale, pepe, noce moscata e uno spicchio di aglio.
Per il condimento: tagliare a dadini le melanzane, tenerle in acqua e sale per almeno mezz'ora. Strizzarle per bene e friggerle in abbondante olio caldo (o nel grand chef). In una padella scaldare uno spicchio di aglio in olio extravergine d'oliva, unire i pomodorini tagliati in quattro o a metà e fare saltare in padella per cinque minuti e aggiungere le melanzane precedentemente fritte e la passata di pomodoro (se volete questa potete tenerla da parte per un impiattamento diverso). Scolare gli gnocchi farli saltare in padella un minuto. Regolate di sale e pepe.
 
Servire con una spolverata di ricotta salata e ciuffetti di ricotta fresca oppure....

 .....oppure, se avete tenuto la passata di pomodoro da parte, create un letto con la passata di pomodoro fresco, adagiate gli gnocchi saltati in padella e aggiungete ciuffetti di ricotta fresca e ricotta salata grattugiata.
 

domenica 17 aprile 2016

Gnocchi di patate viola (e bianche) con salsa di melanzane alla menta e pomodorini confit

E poi finalmente ti riprende la voglia di cucinare e sperimentare trovando semplicemente delle patate viola al supermercato... Patate viola, un colore bellissimo e invitante. Occasione troppo ghiotta per non farle mie e trasformarle in un bel piatto di gnocchi!

Ingredienti per tre persone: 500 grammi di patate viola (più 50 grammi di farina 0), 200 grammi di patate a pasta bianca (più 20 grammi di farina 0), una melanzana tunisina, olio extravergine d'oliva, tre foglie di menta fresca, 200 grammi di pomodorini, sale, pepe, noce moscata e uno spicchio di aglio.
Procedimento: mettere le patate a bollire e appena si riuscirà a infilzare uno spiedino scolarle e farle raffreddare per bene. Bucherellate la melanzana e ponetela in forno caldo a 200 gradi fino a che non sarà cotta. Togliere la buccia alle patate.... guardate che bell'aspetto!

Schiacciare le patate viola e riducetele in purea e aggiungete 50 grammi di farina e due cucchiai di acqua. Fate lo stesso con le patate bianche ma non aggiungete acqua, solo farina. Impastare separatamente in una spianatoia infarinata, creare dei rotoli che taglierete a tocchetti

Aiutandovi con il retro di una grattugia formate gli gnocchi facendo scorrere i tocchetti tra il pollice e la grattugia  

Fate lo stesso con l'impasto bianco. Una volta pronti teneteli sulla spianatoia ma cospargete con altra farina per evitare che si appiccichino tra di loro e nel ripiano.

Nel frattempo spellate la melanzana e prendete la polpa senza i semi e frullatela con un cucchiaio di olio extravergine, pizzico di sale, pepe e la menta. Ponete i pomodorini puliti e tagliati a metà sulla placca del forno ricoperta di carta forno e fate cuocere fino a che non saranno ben cotti. In una padella far riscaldare due cucchiai di olio extravergine d'oliva e uno spicchio di aglio in camicia. A fiamma spenta aggiungere la crema di melanzane. Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata e appena verranno a galla prenderli con una schiumarola e porli nella padella, mantecare delicatamente e servite con i pomodorini confit e una spolverata di noce moscata e pepe.

Semplici, freschi, leggeri, estivi.....Il mio caro amico e chef Gigi Mangia esclamerebbe...... e beh! Buon pranzo


sabato 9 aprile 2016

Müesli croccante, anzi granola

Un condominio in cucina, non è un progetto enogastronomico della mia città, magari! Vi immaginate che meraviglia un intero condominio che si scambia ricette e che cucina insieme? Invece di starsi a litigare per questo e per quello? Un condominio in cucina è un blog graziosisimo scoperto per caso dopo un commento lasciato ad un mio post. Nel ricambiare la "visita" mi sono trovata davanti questa meravigliosa ricetta! Il croccante che tanto adoro e che tanto uso la prima mattina quando faccio colazione. Ho scoperto che posso farlo in casa e non me lo  sono fatto ripetere due volte.
Ingredienti: 200 grammi di fiocchi di frumento integrali (avena, orzo, farro), 80 grammi di farina di cocco, 80 grammi di frutta secca (mandorle e nocciole tostate). Per lo sciroppo: 70 grammi di zucchero di canna, 150 ml di acqua, 70 grammi di olio di girasole, 40 grammi di miele, un cucchiaino di estratto di vaniglia. Per finire: 150 grammi di frutta disidratata (cocco, banana, albicocca), 50 grammi di cioccolato fondente tagliato al coltello.
Procedimento: Mescolare in una ciotola i fiocchi di frumento, la farina di cocco e la frutta secca. In un pentolino versare l'acqua e lo zucchero, portare quasi a bollore e mescolare di tanto in tanto fino a ottenere uno sciroppo. Aggiungere quindi il miele, la vaniglia e l'olio e mescolare fino a ottenere una emulsione. Versarla alla parte secca e amalgamare per bene.

Distribuire uniformemente il composto su una teglia ricoperta da carta forno e infornare nel forno caldo a 160° per circa venti minuti. Aprire leggermente lo sportello del forno durante gli ultimi cinque minuti. Appena l'aspetto sarà ben tostato uscire dal forno e fare raffreddare. 
Quando sarà ben freddo spezzettare la mattonella in pezzetti e aggiungere il cioccolato fondente e la frutta disidratata. Mescolare per bene.
Non vi resta che utilizzare il croccante così ottenuto oppure chiuderlo ermeticamente in un barattolo.



E se volete sapere la differenza tra muesli e granola.... non vi resta che leggere il post originale!

giovedì 24 marzo 2016

Marmellata di arance

Per adesso sono un poco latitante dal blog, lo ammetto. Oggi mi sono decisa a scrivere questo post, prima che perdo la ricetta della marmellata di arance più buona che io abbia mai mangiato. 
La ricetta è di Graziella Castriciano, cara amica di famiglia di cui ho già parlato qui in occasione della Pasqua trascorsa con lei e la sua famiglia due anni fa, qui per il pasticcio di lasagne e qui per la ricetta dei pitoni.

Ingredienti: 2 chili di arance non trattate, 2 chili di zucchero, 
Procedimento: lavare bene le arance a punzecchiarle con un uncino. Metterle in un recipiente pieno d'acqua e cambiare l'acqua due volte al giorno per cinque giorni. Trascorso il periodo di ammollo tagliarle a pezzetti, con tutta la buccia e metterle a cuocere a fuoco basso mescolando spesso e facendo pressione con un cucchiaio di legno. Dopo due ore circa di cottura unire lo zucchero e cuocere ancora finchè non sarà tutto ben ristretto. 

Passare ancora calda con il passatutto (o con un frullatore) e mettere la marmellata nei vasetti sterilizzati in precedenza. Fare sterilizzare a bagnomaria per venti minuti fino a che non si crea il sottovuoto.
Vi confesso che a fine pasto, una fetta di pane con questa marmellata non me la toglie nessuno!!!


mercoledì 2 marzo 2016

Crema di avocado e mascarpone

Ricetta molto calorica e molto golosa questa e quindi queste due caratteristiche la rendono molto molto pericolosa... perchè è impossibile resistere e inoltre è davvero versatile in quanto possiamo personalizzarla con altri ingredienti tipo salmone o pomodoro. Di cosa sto parlando? Della crema di avocado che è un ottimo modo per servire crostini, bruschette o riempire cestini di sfoglia tipo vol au vent. E secondo voi chi mi poteva ispirare... Naturalmente lei... l'unica e inimitabile Arabafelice

Ingredienti: un avocado maturo, 100 grammi di formaggio cremoso tipo mascarpone (oppure ricotta ma non quella fresca ma confezionata),  un cucchiaio di limone, prezzemolo e sale qb.
Procedimento: spaccare a metà l'avocado, togliere il nocciolo e ricavare la polpa, schiacciarla con una forchetta insieme al formaggio, al succo di limone, al prezzemolo e regolare di sale. Tenere in frigo un paio di ore coperta con pellicola a contatto  prima di servire su crostini o bruschette aggiungendo a piacere salmone affumicato o pomodoro rosso tagliato a dadini (tipo per bruschetta). E non ditemi che non vi avevo avvisato...


martedì 9 febbraio 2016

Trippa in umido alla bresciana

Se il sud è famoso per la sua dieta mediterranea, ricca di cibi sani e genuini, adatti per affrontare sia le giornate invernali particolarmente miti che il caldo afoso estivo, il nord fa da padrone in cucina per quanto riguarda ricette ricche e caloriche, che devono essere in grado di riscaldare, almeno a tavola, le giornate fredde invernali (polente, risotti, sughi ricchi). In lombardia sono tante le città e le ricette tipiche da scoprire ma qui voglio dare risalto a Brescia e a una ricetta tipica che forse molti non sanno essere appunto bresciana: la trippa in umido (altre ricette sono per esempio gli gnocchi di zucca con il formaggio bagoss e il dolce bossolà).
Brescia è un'antichissima città e forse non tutti sanno che offre davvero molto: dalla ricerca di un ottimo corso inglese brescia a luoghi segreti da scoprire, questa città spesso oscurata dalla vicina Bergamo racchiude in sé tradizioni e sapori che val la pena di conoscere. E nel 2017 sarà anche dichiarata "Regione Europea della gastronomia".

Ingredienti: mezzo chilo di trippa, 60 grammi di burro, un pezzetto di cipolla, mezzo litro di brodo di carne (o in alternativa vegetale fatto con una patata grossa, una carota media, mezza cipolla e un pomodoro rosso a grappolo), 30 grammi di parmigiano grattugiato, sale e pepe. Erbette come prezzemolo o salvia.
Procedimento: lavare bene la trippa, farla bollire per venti minuti circa. Nel frattempo preparate il brodo di carne o il brodo vegetale. In un'ampia padella fate imbiondire nel burro la cipolla tagliata finemente. Scolate per bene la trippa e unitela in padella insieme al brodo. Fate cuocere a fiamma dolce per circa mezz'ora. Se avete fatto il brodo vegetale frullate le verdure e aggiungetele. Servite calda aggiungendo il formaggio grattugiato e le erbette tritate fresche. 

Articolo scritto in collaborazione con Wall Street English, che propone corsi per studenti, aziende,  ragazzi e corsi di preparazione a test quali IELTS, TOEFL, TOEIC e Pearson Test of English Academy.

sabato 6 febbraio 2016

Castagnole di carnevale

E' tempo di carnevale ed è tempo di dolci... e quando mai mi verrebbe da dire! Ogni occasione è buona per fare festa e mangiare. In passato ho già pubblicato alcuni dolci tipici come le chiacchiere, le frappe e la pignolata. Questa volta mi sono dedicata alle castagnole. Non sono fatte con farina di castagne, il nome trae in inganno. E allora come sono fatte? Ecco la ricetta abbastanza semplice e per niente complicata realizzata da mia mamma ...

Ingredienti: 2 uova intere, 75 grammi di zucchero, 75 grammi di olio di semi di girasole, 350 grammi di farina preferibilmente per dolci, 1/2 bustina di lievito vanigliato, un poco di liquore dolce. Olio per friggere e zucchero a velo per decorare.
Procedimento: in una ciotola (se avete la planetaria meglio ancora) battete le uova e aggiungere tutti gli ingredienti ma non la farina. Aggiungete  quest'ultima a poco a poco finchè non otterrete un impasto liscio ed omogeneo.

Prelevate dall'impasto dei pezzi, formate in una spianatoia infarinata delle code lunghe che taglierete a pezzetti e formate delle palline. Disponete le palline in un piatto cosparso con un poco di farina. Appena saranno tutte pronte immergere le palline in abbondante olio per frittura, fate dorare per bene, scolate su carta assorbente e appena fredde cospargete con zucchero a velo. Buon carnevale!!

lunedì 25 gennaio 2016

Fajitas di pollo marinato nella birra e consigli per farla in casa

Se anche voi come me utilizzate la birra esclusivamente per accompagnare una buona pizza o per berla una serata insieme agli amici, dovete ricredervi. E si perché dopo averla provata per marinarci i filetti di pollo (ho preparato un piatto messicano seguendo la ricetta della mia amica Sendi) ho dovuto ammettere che la birra può trovare altri impieghi in cucina... Volete provare?

Ingredienti per due: 350 grammi di filetto di pollo, un peperone giallo, mezza cipolla, una lattina di birra (acquistata o fatta da voi*), una manciata di paprica, una manciata di cumino, 50 grammi di emmental o scaglie di grana, olio extravergine qb, un pizzico di sale. Facoltativa salsa allo yogurt (oppure panna acida) e salsa Worcester.
Procedimento: tagliate il pollo a listarelle e fatelo marinare nella birra almeno cinque ore. Più marina e più deciso sarà il sapore che assumerà la carne del pollo.

 
Nel mentre togliete la buccia al peperone con un pelapatate, tagliatelo a listarelle, tagliate anche la cipolla a fili. Scolate il pollo, porlo in una teglia e aggiungere i peperoni, la cipolla, il cumino, la paprica, il sale, l'olio. Se avete la salsa worcerster aggiungetene due cucchiaini. Rigirare per bene per fare insaporire e porre in forno a 200 gradi fino a cottura rigirando di tanto in tanto (circa quindici/venti minuti). Io ho utilizzato il mio fidato Gran Chef a 235° fan alta griglia media per 15/20 minuti.
Nel mentre tagliare l'emmental a fili con una comune grattugia. Appena il pollo sarà pronto non vi rimane che cospargerlo abbondantemente con il formaggio e attendere che questo si sciolga.

Servite caldo accompagnando con la salsa allo yogurt o panna acida. Mangiare così oppure, sarebbe meglio, farcire le tortillas arrotolandole.

*Se avete fatto caso, quando vi ho dato gli ingredienti per preparare un'ottima fajitas, ho parlato di birra acquistata o fatta da voi. Si perché quella di farsela in casa è una pratica che si è diffusa parecchio negli ultimi tempi, probabilmente spinta dalla voglia che hanno alcuni di fare una birra artigianale sapendo bene che ingredienti essa contiene. E' il caso di intolleranti al glutine oppure semplicemente c'è chi desidera aromatizzarla a piacere con l'aggiunta di limone, lime o altro. L’importante, comunque, è avere passione, pazienza e l’utilizzo degli strumenti giusti o, in mancanza di kit appositi, sapere come fare.
Per chi volesse cimentarsi, sul mercato esistono differenti kit nei quali si trova il fermentatore, solitamente in plastica e con capienza di 25 litri (munito di gorgogliatore e di apposito rubinetto sul fondo per aiutarsi con l’imbottigliamento), il densimetro (esistono differenti tipologie di densimetri, tra cui anche quelli digitali), la confezione di malto, il dosatore di zucchero, la tappatrice e i tappi e tutto quel che serve per una perfetta pulizia degli strumenti.
Ricordandosi sempre di utilizzare le più comuni regole in cucina per utilizzare strumenti sempre sterilizzati e piani di lavoro puliti, vediamo quali sono gli step da seguire. Per prima cosa si inserisce la lattina con il malto in un po’ di acqua calda, così da rendere più fluido il contenuto, poi si versa il tutto in una pentola con 2-3 litri d’acqua e dopo aver fatto bollire il tutto per 5 minuti si fa raffreddare il composto a bagnomaria. Dopodiché si aggiunge il lievito secco, si controlla che la temperatura sia sui 20 gradi e si procede con il versamento nel fermentatore, che sarà lasciato dai 4 ai 15 giorni in un luogo buio e dalla temperatura idonea. Dopo essersi assicurati circa la giusta fermentazione si procede con l’imbottigliamento, in questo il rubinetto vi sarà di grande aiuto. Non dimenticare di tappare perfettamente le bottiglie di birra e, se si vuole, di customizzarla con un’etichetta. Un risultato visivamente bello e, speriamo, dal gusto ottimo. Sedetevi e godetevi la vostra prima birra artigianale, senza dover uscire di casa oppure utilizzatela per preparare una perfetta fajitas.
Articolo scritto in collaborazione con Emme3, azienda che propone strumentazione scientifica tecnologicamente avanzata per laboratori chimici.