giovedì 28 marzo 2013

Pecorelle di Pasta Reale (martorana o marzapane)

Guardando questi miei "capolavori", queste mie pecorelle intendo, non sono sicura se mio zio Antonio, pasticcere e fondatore del bar Albatros a Palermo, me li avrebbe tirate in testa oppure mi avrebbe apprezzato per la buona volontà. Purtroppo la sua reazione posso solo immaginarla e spero sarebbe stata di grande apprezzamento, soprattutto per la bontà e genuinità del prodotto. Il dolce tipico del periodo pasquale a Palermo e in Sicilia in generale, è la pecorella di pasta reale (oltre naturalmente all'immancabile Cassata). Io non mi sono sottratta a questa dolce rito. La pasta reale o marzapane affonda le sue radici, indovinate un pò...sin dal tempo degli arabi...eccoli qua. Mauthaban infatti è il nome arabo del contenitore che dava la forma alla pasta reale, contenitore a forma di frutta per il periodo dei defunti oppure agnello per la Pasqua. 

Quindi vi presento la pecorella Carlo Conti (quella abbronzata) e la pecorella Paolo Bonolis (quella pallida), e si perchè dipingere o colorare non sono proprio il mio forte. Ma che importa dell'aspetto se il sapore è "delizioso" per usare una parola di mio figlio?

Ingredienti per mezzo chilo di martorana: 200 grammi di farina di mandorle (finissima), 180 grammi (non uno di più) di zucchero a velo. Meglio quello comprato perchè contiene amido. Quattro gocce di essenza di mandorle, acqua q.b. (circa 30 ml). Colori alimentari per colorare e decori vari. Confettini e ovetti di cioccolata.
Procedimento (quello che seguo io è a freddo): Impastare tutti insieme gli ingredienti avendo cura di formare un impasto morbido e non appiccicoso. Dare la forma alla pecorella aiutandosi con l'apposito stampo di gesso (che vedete sullo sfondo della foto sottostante). Il mio è uno stampo che sa di storia di famiglia, infatti è ormai abbastanza logoro e certi dettagli si sono persi. Quante pecorelle sono uscite da questo stampo...mia mamma non ci ha fatto mai mancare la pecorella per Pasqua e io di questa tradizione familiare ne sono grata. Addirittura avveniva tra noi e mia madrina un vero e proprio scambio di pecore e (essendo fatte tutte a mano e in maniera artigianale) ricordo con piacere l'apertura dei pacchetti per scoprire che aspetto avesse la pecorella "scambiata". E adesso tocca a me tramandarla ai miei figli ed è per questo che insieme a lei abbiamo trascorso un bellissimo pomeriggio a fare pecorelle. Io senza i suoi preziosissimi consigli non ci sarei mai riuscita a fare uscire sana la pecora dallo stampo. Il segreto, infarinarla leggermente e premere con delicatezza.


Andrebbero lucidate ma non l'ho mai fatto, mi piacciono grezze. A questo punto, con i colori alimentari miscelati e abbastanza fluidi bisogna dipingerle, e qui date sfogo alla fantasia...ma mica tanto. Le mie infatti sono in realtà troppo colorate! Ma ai bambini piacevano così

Elementi infine fondamentali e caratterizzanti sono: un cestino con recinto, una coroncina, un fiocchetto sotto al collo, lo stendardo e gli immancabili confettini e ovetti colorati. Il simpatico coniglietto di panno è stato cucito dalla mia mamma e riempito di ovetti per i miei bimbi



E con questo post vi auguro una felice Pasqua di Resurrezione e un sereno lunedì dell'Angelo

4 commenti:

Paola ha detto...

Ciao anche se tuo zio avrebbe da ridire, stai tranquilla sono carine, io non sarei riuscita a farne una neanche con il pensiero! Un abbraccio
paola

UIFPW08 ha detto...

I miei complimenti per la realizzazione delle pecorelle. e Buona Pasqua
Maurizio

Geillis ha detto...

Che belle queste pecorelle!! a Roma si trovano quasi esclusivamente di Zucchero, solo nelle pasticcerie siciliane queste di pasta marzapane, e pensavo la procedura fosse più complicata...comunque sei stata brava, sono graziose e sicuramente buonissime, e poi l'importante è che ai tuoi bimbi siano piaciute. Buona Pasqua e tantissimi auguri a te e alla tua famiglia!

la mamma ha detto...

Sono buonissime e fatte con ingredienti del tutto innocui."FARINA DI MANDORLA E ZUCCHERO " e per lucidarli si usa una lacca alimentare . Elena ,la prossima volta! Brava come sempre....